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"Storie aziendali dove è normale che il lavoro sia il modo principale col quale ci realizziamo. Per molti però è anche tutto. Il dilemma è quindi lavorare per vivere o vivere per Lavorare? Dove cade il significato, dove risuona l'accento, dove si avverte il rintocco? La nostra storia può essere una concatenazione di promozioni o un avvicendarsi di fallimenti, magari anche un alternarsi bizzarro di entrambi, ma è tutto qui? Così sembra quasi un "bilancio da contabile" e decisamente non mi piace. Mi piace invece considerare l'esperienza lavorativa come un susseguirsi di incontri, di volti nuovi, di personalità, di relazioni. Ogni fase della propria "carriera" permette di arricchirsi di opportunità di incontro e di rapporti personali. E più di tutti i periodi di crisi, in cui si cerca aiuto, sostegno, consolazione. Non a caso i miei migliori amici li ho trovati proprio nelle pieghe di quelle fasi infauste per la mia carriera, ma ricche di umanità e di emozioni."